Cos’è lo sbiancamento dentale professionale
Lo sbiancamento dentale è una tecnica che permette ai denti di migliorare il proprio colore. E’ di natura chimica ed utilizza un gel contenente perossido di idrogeno o perossido di carbammide i quali, penetrando in profondità nei tubuli dentinali (piccoli canali che attraversano il dente), li puliscono da tutte quelle sostanze cromogene che nel corso degli anni vi si sono depositate, donando al dente una rinnovata luminosità.
Lo sbiancamento dentale è dannoso?
Lo sbiancamento non è un trattamento dannoso per i denti in quanto, essendo chimico, preserva la sostanza dentinale e non abrade lo smalto.
Ci sono però delle situazioni in cui il trattamento è controindicato:
- in caso di gravidanza e allattamento
- per i pazienti di età inferiore ai 12 anni
- per coloro che sono allergici ai perossidi
Quando è consigliabile sbiancare i denti
Lo sbiancamento professionale, essendo un trattamento estetico, è indicato per coloro che non sono soddisfatti del colore dei propri denti. Più si invecchia, infatti, più i denti ingialliscono o scuriscono, per questo lo sbiancamento trova indicazioni favorevoli soprattutto in pazienti non più giovanissimi.
Posso fare lo sbiancamento dentale se ho gli impianti?
Per evitare il contrasto coi denti naturali, le moderne protesi dentarie vengono realizzate in modo da integrarsi perfettamente con la colorazione originale del sorriso. Le corone dentarie su denti naturali o su impianti, così com le faccette estetiche, sono realizzate in ceramica, materiale perfettamente in grado di garantire il colore e la luminosità di un dente naturale ma che, al contrario dello smalto, non sbianca se sottoposto a trattamento.
Il nostro consiglio è evitare un trattamento sbiancante se si hanno impianti e protesi in zona estetica frontale. In questi casi, per mantenere una buona colorazione di tutta la dentatura può essere sufficiente curare l’igiene orale quotidiana e sottoporsi un paio di volte l’anno a una seduta di pulizia professionale con airflow, strumento in grado di restituire la giusta brillantezza a tutto il sorriso, comprese le protesi.
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I denti fanno male dopo lo sbiancamento?
Subito dopo il trattamento si può incorrere in un’ipersensibilità dentinale, comunque transitoria, della durata massima di due, tre giorni. Anche se i prodotti di nuova generazione, grazie alla migliorata tecnologia, presentano all’interno delle sostanze tampone che riducono questo disagio, è comunque consigliato l’utilizzo di dentifrici al fluoro nei giorni successivi cosi da minimizzare questo rischio.
Cosa non fare dopo lo sbiancamento dei denti
Nei giorni successivi al trattamento è meglio adottare una dieta che escluda bevande o sostanze acide, come ad esempio caffè, succhi di frutta e spremute.
Un’altra utile indicazione post-trattamento è di seguire la cosiddetta dieta bianca, ossia mangiare e bere solo cose che non abbiano sostanze colorate al loro interno, come sughi, verdure, tè, caffè, vino rosso, liquirizia ecc. per evitare di farle assorbire a dei denti che nei primi giorni sono più sensibili sotto questo punto di vista. Ovviamente, è sempre buona regola evitare anche il fumo di sigaretta.
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